Ciao a tutti! 
Skyline donwtown Vancouver
Come dicevo sul nostro brand new gruppo Facebook (e tanto per fare un po’ di pubblicità ecco qui il link: https://www.facebook.com/DiarioDaVancouver, mi raccomando, metteteci un like, anzi condividete! ^_^ ), sembra che finalmente sia arrivata l’estate (o meglio “kind of summer”) anche qui nella famosa Raincouver!
Sembra che ormai si possa lasciare nell’armadio la giacca e, anche per me che sono parecchio freddolosa, è arrivato il tanto atteso momento di indossare canottiere e gonnelline (senza calze eh!).
Le temperature si aggirano intorno ai 24-25 gradi di massima e ovviamente il sole splende su un cielo super azzurro!
Vancouver diventa davvero splendida così, senza contare che qui il verde dei prati e degli alberi è davvero VERDE, non avendo problemi di siccità…e c’è pure da dire che appena esce il sole tutti si premurano di innaffiare piante e piantine in modo da tenerle sempre super rigogliose e verdi.
Certo, qui non devono preoccuparsi di dare un nome al caldo, non si sentirà mai parlare di Scipione l’Africano o di Minosse perchè siamo (purtroppo) ben lungi dal super caldone che sta investendo l’Italia in questo periodo ma nonostante tutto, per i miei standard 25 gradi possono andare quasi bene 😉
La vita a Vancouver procede bene, al ristorante dove lavoro è arrivato il periodo più “slow”, quello estivo, ma non mi lamento, così ho tempo di godermi il caldo, il sole e di imparare a giocare a tennis.
Downtown Vancouver
Se qualcuno di voi fosse appassionato di questo sport, ne approfitto per dirvi che, a differenza dell’Italia dove è considerato uno sport costoso, qui basta una racchetta e qualche pallina e il “gioco è fatto” (LOL, il gioco di parole :P).
Non serve pagare clubs o campi da tennis, in giro per Vancouver è pieno di campi totalmente free, basta armarsi di materie prime (che potete trovare anche a basso prezzo sulla Craigslist) e that’s it!
Quindi, alla luce di questo, mi sono messa a “giocare” a tennis 😉
Diego invece dal canto suo, non contento di giocare a calcio nella summer/winter season, da qualche settimana è anche diventato allenatore di calcio a ragazzi di U17.
E’ parecchio divertente perchè la prima volta che è tornato a casa dopo l’allenamento, mi ha raccontato la differenza abissale tra il livello dei ragazzi qui e in Italia.
In pratica i 17enni canadesi giocano come i 12enni italiani! …ma nel paese dell’hockey e del football penso sia decisamente normale! 🙂
Central Park – Patterson – Burnaby
Dimenticavo di dirvi: vi scrivo dagli uffici della Translink al 12esimo piano di un grattacielo in Downtown.
Ovviamente non sono armata di pc e per ora sono tornata al classico vecchio sistema della carta & penna dato che sarei stata troppo lenta se avessi dovuto usare il mio htc. Stasera provvederò a copiare tutto sul pc e postare (= ora :D).
Sicuramente vi starete chiedendo cosa ci faccio qui. E’ semplice: ho finito lavoro e ho raggiunto Diego nel suo “ufficio in prestito”. Avendo fatto il sito per la Canada Line (la linea di Skytrain che va da Waterfront/downtown Vancouver all’aeroporto/Richmond –> http://www.thecanadaline.com/index.tsp), uno degli accordi prevedeva che i dipendenti dell’azienda per la quale lavora, potessero usufruire degli uffici della inTransitBC e quindi, eccomi qui!
[…che poi, detta tra noi (collegandomi al discorso caldo), qua appena esce un po’ di caldo son tutti ad attaccare condizionatori a manetta e quindi io che sono in canottiera sto congelando…]
Siccome non mi capita spesso di aggirarmi per i grattacieli di Vancouver, rimando ogni volta stupita della velocità degli ascensori…Senza contare che quando entri nella hall del palazzo ne hai ben 4 ad attenderti (e questo nel caso specifico di questo grattacielo). Probabilmente l’avevo già scritto in precedenza ma ti sparano sù ad una velocità pazzesca, tanto che mi fa quasi il vuoto allo stomaco. Non mi sono ancora ricordata di cronometrare, appena me lo ricordo lo faccio 😀
Bene, dopo questi paragrafi pour parler più “relax” sull’aggiornamento della nostra vita vancouverese, in questi giorni ho avuto modo di uscire con qualche ragazza italiana, di conoscere e capire meglio le vostre storie che mi scrivete via mail e quindi di fare qualche considerazione.
Siamo tutti d’accordo che cambiare vita non è facile, che ci vuole una certa qual dose di coraggio ma che, complice la situazione che l’Italia sta passando, molti sono sempre più tentati di fare armi e bagagli e di partire verso l’ignoto in cerca di fortuna.
Grazie ad Internet ormai non si parla più di “ignoto” nel senso più ampio del termine ma semplicemente di un qualcosa di diverso a quello cui siamo abituati, un cambio di vita, quel bisogno di novità, cambiamento e speranza che in Italia non si riesce più a sentire: l’aria stantia che si respira è un qualcosa che ormai è diventato intollerabile, soffocante. Si arriva ad un punto tale di saturazione che si aspetta, si brama la data di partenza, di evasione, e si contano i giorni sul calendario, una sorta di countdown verso la libertà (la sottoscritta lo faceva…).
Non c’è nulla di sbagliato in tutto questo, credetemi, capisco benissimo la sensazione, ma a distanza di più di un anno ormai da quell’ultima crocetta sul calendario che segnava la mia partenza, sento di dirvi alcune cose.
Ormai sarete stufi di leggere le mie parole sull’importanza di informarsi prima di partire, di studiare l’inglese, etc, etc, ma oltre a questo voglio aggiungere un’altra cosa: e se, una volta arrivati a Vancouver scoprite che la città non fa per voi? Se non vi piacesse?
Quello che voglio dire è che leggo più di qualche mail di persone superstufe (vi capisco!) che non vedono l’ora di andarsene, e che vorrebbero che l’Italia affondasse (ok, la sto facendo tragica ora XD) e che se potessero mollerebbero tutto e partirebbero domani e credetemi, tutto questo ci sta eccome, ma vi siete mai fermati 10 secondi e avete preso in considerazione l’idea che Vancouver potrebbe non piacervi?
L’entusiasmo ci sta, la voglia di cambiamento anche, ci mancherebbe, ma quello che voglio dirvi è di non partire con l’idea che qui troverete il paradiso in terra, che avrete la fila di datori di lavoro sotto casa etc etc..
Potrebbe essere che arriverete qui, vi troverete super bene (e sicuramente per molti di voi sarà così e ve lo auguro!) e poi, chissene dell’Italia, per la serie “se l’avessi fatto prima!!”
Ho conosciuto più di qualcuno che invece, arrivato qui, senza l’Italia non ci poteva proprio stare!
Erano partiti con l’idea di non tornare più e invece sono tornati eccome, e anche più felici di prima perchè l’esperienza in terra canadese li ha aiutati a capire che, nonostante tutto, l’Italia è proprio il posto perfetto e che la nostalgia era troppa! ^_^
Non sto assolutamente giudicando, ci mancherebbe, ognuno fa le sue scelte in base alla propria esperienza e alle proprie aspettative, io sto solo cercando di  mettervi di fronte a più scenari che potrebbero porvisi davanti, in modo da “prepararvi a tutto”, per quanto possibile.
Cambiare vita è un passo grande, non sempre le cose che ci siamo immaginati sfogliando le guide turistiche e guardando immagini su Google rispecchiano la verità; è normale farci delle aspettative specialmente se non siamo mai stati prima in un luogo e speriamo che vada bene al primo colpo. Non si tratta di viverla da turisti  dove tutto è bello e se qualcosa non ci piace tanto torneremo a casa di lì a 7, 10 giorni…
Concludo questo argomento un po’ spinoso ricordandovi che comunque andrà la vostra esperienza sarà un successo! Questo è indubbio perché un’esperienza del genere vi aprirà la mente, vi metterà alla prova e vi farà incontrare e “scontrare” con realtà totalmente diverse, con un ambiente totalmente diverso dove ci sarà solo da guadagnarci! Sia che torniate, che viaggiate ancora, che vi stabiliate per sempre qui, sarà un’esperienza fantastica che cambierà il vostro modo di vedere le cose! Se deciderete che nonostante tutto senza l’Italia non potete stare perché il Canada vi avrà fatto apprezzare ancora di più le piccole grandi cose che avevate, non vivetela come un fallimento, perché nulla succede per caso, a mio avviso, e tornate a casa con un bagaglio di esperienza che vi sarà sicuramente utile!
In bocca al lupo a tutti ragazzi, affrontate le decisioni a testa alta e con coraggio, qualsiasi esse siano, nella vita non bisogna mai lasciare nulla di intentato, vivete sempre al 200% e la vita non potrà fare altro che portarvi qualcosa di buono, ne sono certa! (e qua vengono in mente le parole un po’ sbiascicate di un improbabile ragionier Fantozzi che ripete le parole di de Medici, cercando di far colpo sulla signorina Silvani: -Chi vuol esser lieto sia che del doman non v’è certezza!- by Diego)
Un grande abbraccio di incoraggiamento a tutti, a chi parte e a chi resta, a presto!
Jle from Sunnycouver (FINALMENTE!!!)
  • DavideCB

    “ma vi siete mai fermati 10 secondi e avete preso in considerazione l’idea che Vancouver potrebbe non piacervi?”

    “Concludo questo argomento un po’ spinoso ricordandovi che comunque andrà la vostra esperienza sarà un successo! Questo è indubbio perché un’esperienza del genere vi aprirà la mente, vi metterà alla prova e vi farà incontrare e “scontrare” con realtà totalmente diverse, con un ambiente totalmente diverso dove ci sarà solo da guadagnarci! Sia che torniate, che viaggiate ancora, che vi stabiliate per sempre qui, sarà un’esperienza fantastica che cambierà il vostro modo di vedere le cose!”

    Personalmente, ti posso dire che hai centrato in pieno 2 aspetti importantissimi.
    Dopo un anno di blog ti premio con il 10 e lode: questo post, secondo me, è da incorniciare!

    😉 Buon proseguimento ragazzi!

    • Grazie mille Davide!

      E’ proprio grazie alle esperienze che sto facendo qui, alle persone che sto conoscendo che ho scritto queste considerazioni.
      Spero possa essere utile per chi vuole partire e che possa dare una speranza in più a chi resta: l’Italia ce la può fare, ha tanto da offrire, prima o poi DEVE andare meglio!

      Un abbraccio e grazie ancora!

      Jle

  • Post davvero molto bello e che fa riflettere, non poco.
    Sicuramente è da prendere in considerazione il fatto che una volta li il sogno possa “sgonfiarsi”, io che ad Agosto verrò in vancanza li ci penso, eccome!
    Che dire, da un lato è un idea che fa paura dall’altro mi dico “L’Italia è messa veramente male, non mi piace + vivere qui”, ovviamente un conto e andare in Canada come turista, un altro conto e andare a viverci!
    Non so, bisogna vivere l’esperienza e poi valutare!

    • Ciao Simone,
      io penso che uno non sia mai pronto al 100% per un passo del genere ma l’importante è provarci se è davvero quello che vogliamo! Come scrivevo, comunque andrà sarà un successo perchè farà capire molte cose sul Canada, sull’Italia, sul nostro modo di vedere e di vivere le esperienze!

      Personalmente sono contenta del passo che ho fatto, mi sono accorta quando sono tornata in Italia in vacanza quando questa esperienza mi abbia cambiata (in meglio a mio avviso). Anche se so che non vivrò a Vancouver per sempre, col senno di poi non solo partirei di nuovo, ma lo farei a 20, 22 anni!

      In bocca al lupo per il tuo Canada, Simone, perchè ognuno avrà il suo modo personale di viverla!

      Un abbraccio!

      Jle

  • Anonymous

    Perfettamente d’accordo con Jle, è normale avere l’idea che arrivando in Canada le cose vadano al meglio, ma non sempre è cosi. Però penso che, per chi cerca una sistemazione definitiva, la cosa fondamentale è trovare un buon lavoro, perché già ci saranno un infinità di problemi, se però si ha uno stipendio adeguato a mio modo di vedere, si da meno peso e se ne esce più facilmente dalle brutte situazioni. Certo che il canada non è per tutti, soprattutto per chi è molto legato alle nostre tradizioni locali, per un italiano perso sia la cosa che piu manca vivendo all’estero.
    Alessandro.

    • Ciao Alessandro, concordo con quello che dici: trovare lavoro (e prima ancora una sistemazione) può contribuire notevolmente a vedere le cose più positivamente però c’è chi, nonostante questo, sente troppo la mancanza di casa e come scrivi, noi siamo un popolo molto legato alle tradizioni e qui potrebbe essere davvero dura…

      Ad ogni modo il punto fisso è che bisogna provare 🙂

  • Come sempre post molto bello e utile!
    Quando, più di un anno fa, abbiamo cominciato a pensare di venire a Vancouver, i primi mesi vedevo il Canada come l’unica soluzione possibile. Nella mia testa ero già un cittadino Italo-Canadese con doppio passaporto e una vita lontano dall’Italia. Addirittura al “Destination Canada” Job Fair di Bruxelles (http://www.destination-canada-forum-emploi.ca/accueil.php?lang=en) sono arrivato a dire a un hiring manager “SONO QUI PERCHE’ CERCO UNO SPONSOR…VOGLIO DIVENTARE CANADESE!” (ancora non avevo nemmeno il visto in mano…che gonzo! 😛 ).
    Fortunatamente questo entusiasmo è scemato, nel senso che piano piano ci si rende conto di tutte le cose che hai scritto, ovvero che Vancouver potrebbe non piacere, potrei non trovare lavoro (o molto più probabilmente uno sponsor), potrei impazzire per i problemi con la lingua etc…
    Nel tempo la visione è passata dal “VADO A VIVERE A VANCOUVER” a “VADO A VANCOUVER A VIVERE…FINCHE’ MI VA E CE LA FACCIO!”. L’obiettivo è diventato non più cercare un futuro lontano dall’Italia a tutti i costi, ma piuttosto cercare di migliorarmi a 360 Gradi (a livello umano prima, professionale poi) e finalmente…parlare inglese non come un bimbo di 11 anni!
    Insomma, se dovrò (o vorrò) tornare in Italia, almeno il mio CV sarà più cool! 😉
    That’s my humble opinion: prima di partire sarebbe utile aspettare qualche mese con il visto in mano (con il WH c’è a disposizione ben un anno di tempo per entrare in Canada), così da razionalizzare BENE le proprie scelte e analizzare con lucidità tutte le opzioni che si potranno presentare.

    Poi, chiaro, rimane il fatto che se il Canada (o qualsiasi altro paese lontano o vicino) si rivela il posto più bello del mondo, allora bisogno LOTTARE CON LE UNGHIE E CON I DENTI per difendere il proprio futuro!

    Chi lo sa, magari la mia terra promessa non è Vancouver, ma Varazze!
    Enzo

  • Complimentissimi come sempre per il post!
    Giuste le osservazioni in quanto concordo che ognuno vive in modo diverso il distacco dalla famiglia/amici e soprattutto il forte impatto con una cultura diversa, ritmi diversi ecc..
    Lo dico soprattutto visto il fatto che io non vivo in una città ma bensì un bel paesello di 10000 anime e difatti solitamente, quando devo andare in città, mi viene l’ansia pensando al traffico e a tutte quelle “belle cose” che solitamente si trovano in città.

    Uno dei punti salienti che potrebbe portami in Canada sarebbe diciamo per così dire la sicurezza. Si legge spesso che Vancouver, ma mettiamo pure tutto il Canada in generale, ha un tasso di criminalità decisamente basso rispetto ad altre zone del mondo e per me questo è +1.
    Poi ovviamente come già spiegato alla grande da Jle ognuno ha i suoi limiti, quindi, un bel punto interrogativo è sempre aperto.

    Ciauz!

  • Ho letto il post velocemente e ho notato le foto…. ma siete su instagram ragazzi??? Twitter lo usate?
    Ok, dopo queste domande da stalker, ti dico che noi ci stiamo pensando davvero seriamente a venire fin lì, e sarà allucinante per certi versi, ovvio, ma sarà anche una sorta di sveglia perché qui si respira un’aria soporifera.
    Io ho studiato lingue (orientali) e qui zero assoluto, non dico che in Canada troverà chissà cosa, mi va bene anche un lavoretto tranquillo, perché già essere all’estero porterà tantissime novità che vorrei esplorare e condividere.
    La cosa più importante per noi è imparare a parlare inglese in modo decente, e credo che solo venendo lì ci riusciremo!
    Ti scriverò presto un’email perché sarei curiosa circa l’università lì, e i corsi che si potrebbero seguire. Non so se sapete qualcosa a riguardo!

    • Ciao Sabrina, (il tuo nome mi piace un sacco, sarà che mi ricorda il cartone animato Johnny che mi piaceva un sacco quando ero bambina… :D)

      Io sono su Instagram ma da poco in verità, ho scaricato l’app due settimane fa e non sono ancora abituata ad usarlo, ci sto smanettando in questi giorni facendo qualche foto qua e là per Vancouver ^_^
      Twitter invece ce l’ho in forma “anonima”, non c’è il mio nome e cognome e non lo uso praticamente mai, anche perchè non mi piace granchè.

      Guarda, a mio avviso con le lingue orientali qui potresti andare non dico a nozze ma quasi considerando la quantità incredibile di asiatici. Ti dico solo che molti posti di lavoro richiedono come seconda lingua la conoscenza del mandarino o del cinese…ma ovviamente l’inglese rimane cmq fondamentale!

      Riguardo ai corsi non so dirti troppissimo, tu scrivimi, abbi solo un attimo di pazienza perchè non sarà velocissima a risponderti (ho una mole di corrispondenza arretrata da spavento e col nuovo gruppo su Facebook la cosa non ha fatto che peggiorare :/ ), ma sicuramente ti rispondo! 🙂

      A presto, un abbraccio grande grande ^_^

      Jle

  • jle…considerazioni più che legittime…
    posso aggiungere che chi sceglie così a fortuna…e opta per vancouver prima di scoraggiarsi potrebbe provare toronto…
    lo so che alla fine si ha poco tempo… e ci vogliono sembre sti benedetti soldi…però se magari dopo 4 mesi uno capisce che non è vancouver quello che cercava…sicuramente può provare a spostarsi…
    insomma.. secondo me la cosa + importante in questi casi e tenere ogni porta ogni considerazione e la propria mente aperta a tutto… lì è tutto diverso…cmq sia il 23 di luglio spero di partire se riesco ad avere tutto…altrimenti rimando tutto al 6 settembre e vado tutto agosto in calabria a godermi le “ferie”…
    cheers

  • Ciao Jle,
    ottime considerazioni. Oggettive, come raramente se ne trovano.
    Non posso che condividere appieno quello che hai scritto in questo post, soprattutto perchè, a mio avviso, esprime un concetto fondamentale: fare esperienze!
    E’ l’unico modo per aprire la mente, per arricchirsi di conoscenza e cultura, per migliorarsi e, perchè no, migliorare anche quello che è attorno a noi.
    Ciao
    Fabio e Valentina

  • Ottimo post JLE. Io lunedì ho scambiato due parole con un amico che lavora per un sindacato qui (sappiamo di chi parlo), il quale mi ha raccontato che qui a Vancouver stanno arrivando tantissime persone senza arte nè parte e senza parlare una parola d’inglese. Addirittura famiglie con figli piccolissimi…

    Se posso permettermi di aggiungere un paio di considerazioni al tuo già eccellente post, vorrei dire che innanzitutto le leggi per l’immigrazione sono sempre più “strictly”, cioè vengono irrigidite anno per anno per “scoraggiare” (o meglio, selezionare) il flusso migratorio da paesi come l’Italia. Attualemte se non si ha una specializzazione in mano è difficile che si riesca a rimanere qui, sia che la città vi piaccia si che non vi piaccia, sia che vi piaccia la pioggia, i parchi, i grattacieli… senza saper fare un mestiere o senza un pezzo di carta è veramente difficile.
    Di lavoro qui ce n’è ed è pieno di posti come cameriere, barista, etc., ma queste non sono posizioni che permettono di avere un rinnovo del visto o il permanent resident… quindi, a parte rarissime eccezioni, è facile che vi rispediscono a casa.

    Altra cosa, se pensate di venire qua perchè il Canada è pieno di comunità italiane (Vancouver, Toronto, Montreal), sappiate che lavorare per gli italo-canadesi qui è anche peggio che lavorare per un italiano in Italia! Parlo per esperienza personale (di colloqui fatti con italo-canadesi). Attualmente nella compagnia per la quale lavoro di italiani ci sono solo i clienti! 🙂

    Infine, ma non per ultimo, ci vuole una buona dose di CULO! Eh si, perchè non è facile trovare il lavoro che vi si addice, sia professionalmente sia che vi possa piacere. Ci si deve adattare a fare qualsiasi cosa. un giorno incontrai un signore al fruttivendelo. Lui emigrò dall’Italia nel 1959 e mi disse testuali parole:”Cerca di fare l’impossibile per rimanere qui, accetta qualsiasi lavoro, anche andare a bruscare l’asino!” Come ho già spiegato in precedenza, non è proprio così. Quelli erano altri tempi, pensate che per venire qui negli anni 50′ e 60′ bastava che un conoscente o un parente depositasse 5000 dollari in una banca canadese come garanzia, e l’ambiasciata canadese di Roma rilasciava il visto per colui il quale veniva richiesto.

    Per concludere voglio dire che è vero che le paghe (nette) sono più alte che in Italia, è vero che il costo dela vità non è nè più nè meno di quello dell’Italia (io vivevo a Pescara, piccola città di provincia), ma è anche vero che venendo qui si è soli e si può contare solo su se stessi. Quindi, qualsiasi problema, qualsiasi inconveniente, sappiate che ci vuole un fegato enorme per sopportare certe situazioni e soprattutto tanto coraggio per andare avanti.
    Perciò, e con questo mi rivolgo a tutti coloro che stanno pensando di venir qui senza aver prima fatto le dovute considerazioni, è bene sognare, è bene provarci, è bene viversi la propria vita comunque vada (sarà un successo!), ma è bene anche avere un piano B nel caso le cose vadano come non ci si era aspettati!

    PS: non so se chiedere agli amministratori di “voglioviverecosi” di censurare un paio di post totalmente fuorvianti! Mi fa troppo incazzare sta cosa! Vogliamo fare una petizione?

    • Anonymous

      A quali post di “voglioveverecosì” ti riferisci?
      Alessandro.

    • Ciao Federico, leggendo il tuo post ci ha un attimino colpito la tua nota riguardo gli stipendi e il costo medio della vita.
      Noi siamo a Toronto da circa tre mesi e, sinceramente, abbiamo avuto l’impressione che le paghe (nette) non siano poi così alte, mentre la vita è certamente più costosa di città in cui abbiamo vissuto (bari, ferrara e ancona).
      Riguardo le paghe dobbiamo, tuttavia, fare una distinzione. Quelle per camerieri, lavapiatti, cuochi, operai, giardinieri e semplici impiegati d’ufficio non superano i 15-16 dollari lordi l’ora. Anzi, nella ristorazione le paghe più diffuse sono di 10,25 e cioè il minimo. Per i camerieri, poi, molto spesso non superano i 9 dollari (in Ontario i “servers” possono essere pagati con un min. di 8,25 o 8,50…non ricordo esattamente).
      Non a caso, con chiunque ci siamo trovati a parlare, ci siamo sempre sentiti dire una cosa e cioè che qui devi lavorare tanto, perchè vivere costa.
      E non è infrequente trovare gente che lavora 7gg su 7 facendo 2-3 lavori.
      Certo, il discorso cambia se lavori con una buona specializzazione. In quel caso le paghe possono essere davvero alte.
      Riguardo il costo della vita, abbiamo avuto modo di constatare che questo,in realtà, non è così “nella media”. I fitti delle case, è vero, possono essere paragonati a quelli di grandi città italiane come Milano o Roma. Convenienti, poi, sono anche i costi di acquisto delle case e quello del denaro. I tassi di mutui e prestiti sono più bassi di quelli italiani.
      Ma nel quotidiano (soprattutto per chi non ha programmi a lungo termine) ci si imbatte con una spesa non indifferente. I prezzi degli alimenti, così come quelli del vestiario e dell’elettronica, sono più alti di quelli italiani (e di molte nazioni europee). Le assicurazioni auto fanno impallidire anche le più costose di quelle che abbiamo noi. La sanità, per quanto pubblica, ha un costo non indifferente, soprattutto sui medicinali.
      Anche lo “svago” può avere i suoi costi. Sono rimasto davvero sorpreso dal fatto che l’ingresso nei grandi parchi regionali o provinciali avviene sempre dietro pagamento di un ticket assolutamente non economico. Stesso discorso per il trasporto pubblico (abbastanza carente). Per una corsa in paese noi paghiamo 3,25 dollari, anche se per solo 5 minuti.
      Naturalmente quanto scritto si basa solo sulla nostra personale esperienza (fatta qui e altrove) e sempre in rapporto al nostro punto di vista, per cui da prendere solo come una voce…nel coro 🙂
      Ciao

    • Grazie Federico! Intervento molto esaustivo e veritiero.

    • Grazie Diego, in fondo è la realtà in cui stiamo vivendo.

      Rispondo a Fabio e Valentina.
      Sentivo un mesetto fa alla radio proprio un servizio sulle città più costose al mondo, Toronto è 61esima, Vancouver 63esima. Se non sbaglio in Ontario le tasse sono più alte che in BC, anche “l’IVA” è più alta, noi abbiamo l’HST al 12%, voi la vosta imposta al 15%. Potete vedere la classifica qui: http://www.citymayors.com/features/cost_survey.html mentre su wikipedia trovate ancora la vecchia http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_most_expensive_cities_for_expatriate_employees

      La benzina qui adesso sta ad 1,36 circa, fuori l’area metropolitana si trova anche fino a 10 cent in meno.

      Io ad esempio pago 1000 dollari d’affitto per un basement che poi alla fine è un groundfloor con giardino e tutte le utilities comprese nel prezzo (acqua, riscaldamento, elettricità, wifi, tv via cavo) che paragonata ad un affitto + accessori nella mia città Pescara è praticamente uguale, se faccio il paragone con una metropoli tipo Vancouver, ad esempio Roma, io nel 2002 pagavo 450 euro per un monolocale fatiscente di 40 mq ed almeno altri 200 e più per le utenze e condominio.

      La spesa… A Pescara è noto che viene prodotta la pasta De Cecco, lì costa 1,20 €, qui la trovi anche ad un dollaro… a No Frills o a CostCO. Il latte costa come in Italia… certo la spesa bisogna anche saperla fare. Ad esempio la frutta più buona qui ce l’hanno i cinesi ed è meno cara che in Italia…

      Vestiti? Hai mai comprato in Italia polo della Tommy a 25 dollari fuori dai saldi? Io no… le scarpe? Ad esempio le scarpe di un noto marchio italiano hanno gli stessi prezzi che in Italia, o meglio qui ad esempio una scarpa che costa 99$ + tasse in Italia costa 99€ iva inclusa (forse conviene qui…

      L’assicurazione? Assolutamente falso che costa più che in Italia… se ti fai mandare l’attestato di richio dalla tua assicurazione, qui l’Autoplan ti fa il 5% di sconto ogni anno e se hai la patente da più di 10 anni ti fa un extra 10. Alla fine se vivi a Bari o Napoli o Roma o Milano, non credo che paghi di meno di qua.
      Qui poi per le auto non paghi bollo, ma paghi solo la targa al momento della stipula dell’assicurazione, cioè 30$… stop.

      Il biglietto del public transport? Io pago 81 dollari al mese e faccio 40 km al giorno su bus e skytrain per almeno 5 giorni a settimana e nei week end forse anche di più… il che mi sembra abbia un raporto prezzo/km impareggiabile… neanche con la bicicletta elettrica riesco a spendere meno!

      Cos’altro?

      A gli stipendi netti… la mia compagna che lavora per il marchio italiano di scarpe di cui sopra e per cui ha lavorato per lo stesso in Italia per circa 9 anni, qui prende lo stesso stipendio che prendeva in Italia, solo che in Italia lavorava 40 ore a settimana, qui 25.

      Il lavoro che faccio io, in Italia un mio amico faceva lo stesso lavoro prendeva + di 500 euro netti in meno.
      Ora non scendo nei dettagli perchè non mi piace parlare di me o divulgare info personali in rete, ma Diego che mi ha conosciuto e che mi segue su Facebook può confermare…

      Per cui ragazzi il Canada, o meglio, Vancouver offre tanto, costa poco, di sicuro meno dell’Italia, ma è difficile trovare una sistemazione.
      Bye!

    • Andrea

      Scusate se mi intrometto, anche se ancora non sono arrivato in Canada per poter fare le opportune differenza, ma da 4 anni vivo a Roma e ho girato spesso all’estero nella mia vita (ho vissuto in USA e in varie parti d’Europa e per inciso l’Islanda è stato il paese che in 6 mesi mi ha rovinato economicamente, quando ho fatto l’erasmus XD). Dicevo che da 4 anni vivo a Roma e vi assicuro che qui la vista costa veramente cara, senza contare che io come stipendio prendevo 1300 euro più ticket e mi sentivo un privilegiato, visto la media degli stipendi italiani. Ad esempio dei miei carissimi amici nn prendevano piu di 900 euro al mese ed erano costretti a vivere dividendo l’appartamento per pagare l’affitto. Per quanto riguarda gli affitti l’Italia, soprattutto nelle città sono carissimi e ad esempio qui meno di 800 euro un monolocale escluso utenze nn lo trovi a meno che nn decidi di vivere fuori dal raccordo e allora i prezzi scendono anche a 600, ma poi devi fare anche un mutuo per muoverti con la macchina, perchè i mezzi pubblici a Roma ci sono, ma è come se nn esistessero. A quanto ho potuto leggere in questo blog e anche in quello di un’altra persona che vive a Toronto, i prezzi sono similmente in linea (mentre gli affitti forse sono un po piu bassi), ma cmq gli stipendi sono più alti. Se è vero che un cameriere qua prende 11 dollari l’ora che sono circa 8 euro l’ora, allora già è un guadagno se pensate che in Italia un cameriere prende la metà di quella cifra e nn parliamo dei lavapiatti che a mio avviso è già tanto che sono pagati. Il problema dell’Italia è che ormai gli imprenditori in genere hanno capito che possono assumere lo straniero per uno stipendio più basso di quello che danno all’italiano e se l’italiano vuole lavorare deve diminuire le pretese e mettersi in gioco per uno stipendio ancora più basso. Ad esempio se io fossi alla fame, andrei volentieri a raccogliere i pomodori d’estate, ma sapete quant’è lo stipendio? 200 euro al mese e devi essere anche grato. E sapete perchè? Perchè la malavita riesce a sfruttare gli stranieri che poveracci arrivano in Italia alla fame e quindi sono disposti a sgobbare 12 ore per 200 euro al mese…quindi se io voglio lavorare ormai devi livellarmi su questa linea di stipendi.
      Da quello che leggo invece mi sembra che il Canada sia un Paese dove il livello degli stipendi già parte da una base più alta e questo è già un buon inizio, poi forse io che ho la doppia cittadinanza tendo a vedere il Canada in maniera idealistica visto che mio nonno ha contribuito per 40 anni a costruire quel paese,oppure forse sono un illuso, ma vorrei continuare a rimanere nel sogno, almeno finchè nn sbarcherò in Canada e potrò rendermi veramente conto della situazione.

      Federico, mi trovo abbastanza d’accordo con i tuoi post, soprattutto quello sugli italo-canadesi che probabilmente ti sfruttano piu di altri propro contando sul fatto che sei anche tu italiano e mi trovo d’accordo sul fatto che Toronto sia cara, ma io credo che questo dipenda dal fatto che Toronto ha le sembianze di una città USA e meno quelle di una città canadese.

      Spero, appena arrivo, di conoscere anche te, oltre ai due fantastici ragazzi del blog cosi da poter anche confrontare le nostre esperienze.

    • Anonymous

      Ciao Federico, ho letto il tuo post e l’ho trovato molto utile per farmi un pò di conti alla mano visto il mio imminente arrivo a Vancouver. Leggo ovunque che é una città carissima, ma non riesco a rendermi conto in cosa sia cara. Da quello che dici tu il cibo e i generi di prima necessità non costano poi così tanto, e sinceramente é la voce di spesa che mi interessa di più, visto che non vengo a Vancouver per le discoteche, i pub o le uscite al ristorante, quindi se anche queste fossero un pò care, non mi tocca più di tanto.
      Una domanda: quando dici che é difficile trovare una sistemazione ti riferisci al costo alto degli affitti o al discorso del visto per restare in Canada?

      Ciao
      Chiara

    • I vostri commenti sono davvero ottimi e vi ringrazio per quello che avete scritto! 🙂

      Federico, per me la petizione ci starebbe perchè purtroppo non è solo quell’intervista che è fuorviante ma da quel che ho saputo “certe persone” ne approfittano dei propri connazionali perchè se ne vanno da una situazione disperata e non conoscendo bene la nuova città ed essendo disposti a tutto, gli fanno pagare dei prezzi assurdi con la scusa che “tra italiani ci si aiuta” e invece purtroppo vengono fregati…

      Non mi sento di fare nomi qui, ho sempre ripetuto a tutti di stare in campana sempre e cmq; quello che mi sento di dire è che non è vero che “con 1000 dollari a Vancouver campa una famiglia di 4 persone” (cit.)… Con 1000 dollari al mese ne “campa” una sola, si paga l’affitto, la spesa e l’abbonamento dello skytrain se lavora in downtown e ovviamente, se vive in centro, 750-800 per un buco di appartamento gli vanno solo per l’affitto…

      IN CAMPANA RAGAZZI 😉

      …Fede, se hai qualche idea per la petizione io ci sto cmq! 😉

    • Ciao Federico, ho letto il tuo post con molto interesse, soprattutto perché è l’ennesima e utile testimonianza della soggettività delle esperienze.
      Come avevo già scritto nel nostro intervento, le considerazioni fatte sono basate sul nostro quotidiano (e abitudini), qui e altrove.
      E’ anche vero (e mi ricollego alla tua lista sulle città) che poi le cose possono cambiare notevolmente da zona a zona. Insomma, vale anche per la nostra piccola Italia. E’ sempre molto difficile generalizzare sui prezzi. Quello che può essere costoso da una parte, non lo è da un’altra.
      Viaggiare serve anche a scoprire queste particolarità, giusto?
      Prima di chiudere vorremmo solo aggiungere una piccola precisione per Andrea. Le paghe mostrate sugli annunci di lavoro sono sempre lorde. Non so ancora bene come funzionano, ma per quanto mi riguarda, la prima settimana mi è stato trattenuto il 10%, mentre dalle successive il 21%.
      Oh, giusto per informazione, qui l’HST è del 13%.
      Ciao ragazzi 🙂

      P.S. almeno per quanto ci riguarda, quando facciamo un confronto col nostro Paese, dove quest’ultimo ne esce “vincitore”, non vogliamo dire che in Italia va tutto bene ed è il paradiso in terra. Spesso ci capita di leggere sui forum di “emigranti”, interventi in cui si mettono in evidenza le infelici anomalie del nostro Paese e, quindi, giù una serie di commenti a sostegno dell’autore. Quando, invece, qualcuno evidenzia alcuni aspetti positivi, c’è sempre qualcun altro pronto a contrapporne altri negativi. Non sono mai riuscito a capire perché tendiamo sempre a denigrare la nostra penisola, anche quando non ne avremmo motivo di farlo.
      Insomma, sempre a nostro avviso, l’errore più grande che si può fare (e che probabilmente noi italiani facciamo di sovente) è pensare che da noi tutto va male, mentre altrove è tutto bello e funzionante.
      Ed è anche per scongiurare questo modo di pensare, che riteniamo il viaggiare un aspetto molto, molto importante nella propria crescita. Per cui, ancora una volta a chi è indeciso se cominciare questa esperienza in Canada, ragazzi e ragazze…partite! …E in bocca al lupo!

    • Anonymous

      La discussione si fa interessante! Per chi è in vuole farsi un’idea sul costo della vita c’è questo sito http://www.expatistan.com/cost-of-living/comparison/rome/vancouver?
      Spero sia attandibile.
      Volevo fare una domanda, quando si parla di stipendi, si intende la cifra al netto delle tasse? Oppure lordo? E’ una cosa che non ho mai capito.
      Grazie, Alessandro.

    • Sono anche io d’accordo con Federico… d’altronde viviamo la stessa realtà! Diciamo che come in tutte le città, se vivi in centro, fai la spesa in centro etc… la vita può essere in generale più costosa… ma paragonato al centro di una grande città italiana penso che i prezzi siano quelli, bisogna sapere un attimino dove andare a fare la spesa. E’ vero che gli stipendi sugli annunci sono da considerare al netto delle tasse, però è vero che se non guadagni sopra una certa soglia, lo stato ti restituisce le tasse e ti dà anche un “una tantum” che dovrebbe coprire le tasse sui prodotti (HST) che hai pagato durante la tua permanenza. Inoltre, se guadagni sotto i 22k$ hai la sanità gratuita e se guadagni sotto i 30k$ hai una riduzione sull’assicurazione che stipuli (va a scaglioni… in generale per ogni 2k$ che guadagni sotto i 30000 ti riducono il premio del 20%). L’assicurazione sanitaria costa 64$ al mese (o 58 a testa per una famiglia di 2) ed hai tutto coperto (a dire il vero non il trasporto in ambulanza che ti costa 50$). Assicurazione auto: naturalmente dipende da che città dell’Italia arrivate. Ad Udine l’assicurazione costava a Jle sui 600€ all’anno… qua dipende dalla macchina, da quanto vecchia è la macchina, da quanto hai la patente, da quanto hai l’assicurazione. Federico può sicuramente dare maggiori e migliori informazioni su questo ultimo aspetto!
      Un’ultima considerazione da fare è che nello stipendio non sono previsti i benefici della pensione. Se vuoi la pensione,devi aprire un fondo con una banca e mettere via soldini (alcune aziende fra i benefit danno anche la pensione, ma in genere sono i lavoratori statali ad avercelo). Facendo un rapido confronto con l’italia, dove i contratti co co co et simila non ti permettono di arrivare ad una pensione ed i contratti a tempo determinato/indeterminato sono ormai miraggi, le paghe sono mediamente più alte, a fronte di un costo della vita sostanzialmente simile (eccezion fatta per alcuni beni, leggasi formaggi, vini e sigarette che possono costare 2 volte o più quello che siamo abituati). Resta sempre il fatto di non illudersi che con 1000 dollari al mese si vive da pascià…

      Per Alessandro, i prezzi descritti qui http://www.expatistan.com/cost-of-living/comparison/rome/vancouver sono probabilmente presi per il centro città. Come detto, basta spostarti leggermente fuori da downtown e puoi trovare le stesse cose che costano anche la metà.

    • Andrea

      Fabio, ovvio che sono lorde 🙂 però se pensi che in Italia il mio stipendio lordo..era piu basso di quello di un lavapiatti e gestivo tutti i contratti di locazione della Wind…immagina com’è la situazione ehehehe

    • @JLE: la petizione consiste in una raccolta di firme da inviare a quelli di “voglio vivere così” per fargli eliminare l’articolo incriminato dei 1000 dollari al mese. Se tu hai i loro contatti magari scrivi 2 righe che te le sottoscrivo anche io e ci aggiungo un pò di particolari.

      @Diego: dai, una di ste sere se siete liberi passiamo a casa a prenderci un caffè… ora il mezzo c’è, utilizziamolo.

    • @ Fabio e Valentina: io non voglio denigrare assolutamente il mio paese, anzi io amo il mio paese e quando mi riferisco ad esso appellandolo come “paese di merda” non mi riferisco all’Italia in se, ma alla gente che amministra quel paese. Qui in Canada funzina tutto e pagano meno tasse… perchè in Italia paghiamo il doppio delle tasse e non funziona una mazza? Questo deve far riflettere. Qui però il canadese si lamenta di continuo perchè l’HST è troppo alta (infatti dal prossimo anno ritorna la vecchia GST al 5% più un altra tassa al 5%, le quali vengono sommate solo su alcuni beni, mentre su altri paghi o l’una o l’altra), perchè le tasse sulle case sono troppo alte, perchè l’assicurazione è troppo elevata… questi se vengono in Italia si suicidano!

      Comunque, per mia esperienza suggerisco a chi arriva qui a Vancouver di darsi un limite di tempo… che ne so un paio di mesi per valutare sul posto le offerte di lavoro e qundi inviare rèsumè (curriculum) o andarli a portare a mano. Superati i 2 mesi, pianificate un trasferimento che ne so, a Toronto per giocarvi le vostre carte altrove, sperando in un pizzico di fortuna.
      Non so se Diego ed Jle ne hanno già parlato, ma io ad esempio ho scaricato il template dal sito di jobbank.gc.ca, registrandomi. Ovviamente il rèsumè va cambianto in base al tipo di lavoro per cui ci si candida. Qua a nessuno frega nulla se avete fatto 300mila lavori, qua basta che siappiate fare il lavoro per cui vi candidate o che comunque abbiate una predisposizione a farlo… il training ve lo fanno in azienda. Quindi non vi presentate con curriculum di 3 pagine, ve li cestinano!
      Qua il curriculum va bene su una pagina e deve essere sintetico. Sempre sul sito di jobbank c’è anche il template per la cover letter… fondamentale! A me ha fatto trovare il lavoro! Si perchè come mi disse JLE appena ci siamo inontrati per la prima volta:”Guarda che qua anche una passione può trasformarsi in lavoro!” e così è stato nel mio caso, proprio perchè nella lettera di presentazione parlavo di me e dei miei interessi legati a quel tipo di lavoro per cui mi stavo candidando!
      Quindi ragazzi se venite qua con 10 anni di cameriere alle spalle io mi sento di dirvi di cambiare destinazione (meglio l’Europa), per lo meno andate in un paese dove non vi è richiesto alcun visto di lavoro… se invece avete una laurea o una qualifica di qualche genere, sappiate che non è detto che ve la possiate spendere nel campo per il quale avete studiato duramente per una vita. Quindi anche lì sta a voi e a come vi sapete vendere al vostro datore di lavoro… e come ha già detto qualcuno sopra, ci vuole tanta umiltà e piedi per terra. Non vi pensate che qui troverete il paradiso!

      E soprattutto non pensate che i datori di lavoro canadesi stiano aspettando il vostro arrivo in Canada! O non vi aspettate di guadagnare cifre assurde da subito! Se venite con questi presupposti statevi a casa che concluderete poco qui.

      Le possibilità di crescere e di avere un futuro lavorativo migliore rispetto all’Italia ci sono tutte, ma non pensate che sia semplice trovare la propria sistemazione!
      Ed è proprio a questo che mi riferivo nel mio post precedente… il lavoro c’è, il problema è trovare la propria sistemazione che poi vi permetterà di ottenere il visto e poi il Permanent Resident, e quindi la cittadinanza.
      Forza e coraggio ragazzi!

      Un saluto da Vancouver!

      PS: JLE e Diego sono una risorsa per tutti, lo sono stati per me lo saranno per quelli che arrivano! Io li ho sostenuti, sosteneteli anche voi! E la mia non è pubblicità occulta, ma semplicemente un riconoscimento al loro lavoro, ai loro sforzi e soprattutto alla loro PAZIENZA!

  • di quale parli federico? ci sto tutto il giorno su quel forum…dimmi dimmi 😀

    cheers marco

  • Anonymous

    Ciao ragazzi, sono appena arrivata sul vostro blog. Mi è stato consigliato sul forum di “voglio vivere così” e non vedo l’ora di leggermelo tutto. Grazie in anticipo per la condivisione della vostra esperienza.

    • Grazie mille a te! ^_^

      Un abbraccio!!

      Jle

  • Ciao Ragazzi!
    Ciao Jle, hai detto benissimo!
    Io aggiungerei che chi vuole venire qui deve avere anche una buona dose di umiltà ed essere disposto ad adattarsi.

    PS: Mi aggiungo anch’io ai consigli nel fare attenzione. Ora, non so a che post si riferisce Federico, io nel mio caso ho notato ogni tanto alcuni post dove si dice che qui problemi non ce ne sono…
    La raccomandazione è sempre quella OCCHI APERTI E FARE SEMPRE ATTENZIONE A CHI CI MOSTRA TUTTO TROPPO FACILE…

    Per quanto riguarda i prezzi, concordo, appena esci da downtown si trovano prezzi convenienti…io ad esempio vado spesso da “No Frills” o “Shoppers Buy Low Foods” e devo dire che mi trovo bene rispetto ad altri tipo Safeway che mi sembrano cari.

    • …io so a che post si riferisce, non è l’unico che, una volta approdato a Vancouver e provata di persona la vita qui, ha sgranato gli occhi leggendo la frase che con 1000 dollari al mese campa una famiglia di 4 persone… Io non mi sento di pubblicare qui il link al suddetto articolo e, anche per questo, cerchiamo di essere più chiari possibile e di non far vedere Vancouver come un paradiso in terra ma cercando di apportare più dati possibili ed esperienze sul campo in maniera obbiettiva per dare un quadro più possibile fedele della città.

      Jle

      P.s. io non trovo male anche il Real Canadian Superstore come prezzi…se non andiamo da Costco, la seconda opzione per noi è il Superstore 🙂

  • Complimenti per il post, è da poco che ho scoperto il tuo blog e lo trovo molto interessante, ricco di spunti e informazioni utili. Mi sono molto identificata nell’ultima parte perchè è quello che io e mio marito speriamo di realizzare.
    La voglia di provarci è tanta, sogno anch’io il giorno in cui potrò iniziare il conto alla rovescia, ma nella nostra situazione non è facile, primo per la nostra età 34 io 40 mio marito, poi abbiamo due figli, ma è proprio questo che mi dà la forza di mettermi in gioco e provarci, la speranza di poter dare a loro un futuro migliore di quello che si prospetta qui in Italia.
    Stiamo raccogliendo un sacco di informazioni,mio marito sta preparando il curriculum perchè più qualificato di me essendo programmatore, concordo con tutti gli altri commenti che non è tutto rose e viole, ma ripeto ciò che mi spinge a farlo è per i miei figli, poter vedere in loro le soddisfazioni che purtroppo quà in Italia dal punto di vista professionale non ho avuto.
    Intanto sto cercando di migliorare l’inglese e se un giorno riusciremo a realizzare il nostro sogno comunque vada voglio viverla nell’ottica almeno di non ritrovarmi vecchia e dire: ah se ci avessi provato !
    Un caro saluto !

    • Ciao ragazzi!

      Non siete i primi (e visto come vanno le cose, nemmeno gli ultimi) che vorrebbero lasciare l’Italia per un futuro migliore per se stessi ma soprattutto per i propri figli!

      Quello che posso dirvi dalla mia esperienza qui è di non farvi problemi per la vostra età! Come mi pare di aver già detto, qui l’età non conta! Sul curriculum non serve indicare la data di nascita e, mentre in italia vogliono anche la foto, qui l’importante è sapere l’inglese e farsi valere!

      Come programmatore tuo marito non dovrebbe avere troppi problemi a trovare un lavoro, anzi, se l’inglese lo mastica e ha esperienza nel settore, tutto di guadagnato!

      Che dirvi, vi auguro il meglio, sia che decidiate di partire che di rimanere, vi abbraccio forte forte e vi faccio un grandissimo in bocca al lupo! Fatemi sapere se e quando arriverete in terra canadese! ^_^

      Jle

    • Deby

      “Quello che posso dirvi dalla mia esperienza qui è di non farvi problemi per la vostra età! Come mi pare di aver già detto, qui l’età non conta! Sul curriculum non serve indicare la data di nascita e, mentre in italia vogliono anche la foto, qui l’importante è sapere l’inglese e farsi valere!”

      Jle,
      quello che tu affermi è sacrosanto purtroppo però il Governo canadese con la sua restrittissima burocrazia non permette a coloro che hanno superato i 35 anni di età di poter entrare con un qualsiasi Visto-lavoro.
      Quindi alla fine dei conti l’età conta eccome!
      Se non hai abbastanza solidità finanziaria per entrare da Turista te lo puoi scordare di dimostrare quanto vali, quanto sei bravo/a nella tua professione, quanta voglia hai di rimetterti in gioco etc, etc.
      Scusate lo sfogo ma se le regole non cambieranno in tal senso, la vedo proprio dura per chi come me desidera con tutto il cuore di lasciare questa m… d’Italia.

    • Hai ragione Deby, in questo caso mi riferivo al fatto che sul curriculum non devi indicare la tua età e nei colloqui non te la chiedono.

      Per la whv l’età massima sono 35 anni compiuti ma questo dipende solo ed esclusivamente dagli accordi internazionale che sono stati sottoscritti tra l’Italia e il Canada. Nulla vieta però di mandare curriculum a qualche azienda canadese dall’Italia. La cosa migliore sarebbe riuscire ad arrivare già con un work-permit… Ovviamente l’ho semplificata non poco perchè non è così semplice ma conosco più di qualcuno che ce l’ha fatta così.

      Ahimè, il tuo sfogo è legittimo, e moltissime persone (tra cui io) condividiamo il tuo pensiero! 🙁

      Ti mando un forte abbraccio Deby, credici sempre, qualcosa di buono sicuramente ne verrà fuori!

      Jle

    • Grazie Jle Jle, le tue parole sono incoraggianti, mi stupisce il fatto dell’età e della foto, qui in Italia ormai serve la foto anche per un posto di addetta alle pulizie !
      E’ proprio questo che mi affascina, l’idea di maggiore apertura su certi aspetti, poi senz’altro su altri ci saranno le differenze, comunque mio marito l’inglese lo conosce abbastanza bene, usandolo per lavoro e sta cercando di migliorarlo, vi farò sapere in futuro se ci saranno novità, spero positive!
      Un forte abbraccio!
      Samanta e Andrea

  • Ciao Yle e ciao anche ai ragazzi!
    Io sono perfettamente d’accordo col tuo pensiero, è proprio per questo che sono partita (e arrivata) da semplice turista, con il preciso sentimento di stare qui al massimo 6 mesi poi tornare per Natale in Italia. Poi se l’esperienza mi è piaciuta e vorrò approfondire, ripartirò immediatamente!
    Ho sempre subìto moltissimo il peso delle aspettative, non solo altrui ma anche le mie, e sono anche una persona estremamente ansiosa. Proprio per questi motivi ho preso la cosa un pò come l’incontro con un nuovo boy: vada come vada, per ora conosciamoci meglio, se son rose fioriranno! Certo per fare questo ho dovuto mettere da parte un pò di money poiché mantenersi da turista è piuttosto dispendioso, ma l’importante secondo me è il punto di vista. Come dici tu Yle, comunque vada sarà un successo!
    Ora sto cercando di capirci qualcosa in merito alla telefonia per comprarmi un cellulare. Ma qui si pagano anche i messaggi in arrivo a quanto ho capito!!
    Non mi ricordo se l’avevo già fatto, ma lascio comunque il link del mio blog in cui vi cito! http://silvyway.blogspot.ca/
    Mi sta venendo una mezza idea di creare un piccolo forum per i nuovi arrivati come noi. Cerco di formulare l’idea poi te la passo, se può interessarti.
    A presto!

    • L’idea del forum è buona ma richiede risorse di tempo non indifferenti… qualcosa da considerare indubbiamente nonappena ci siamo organizzati meglio.
      Grazie per il link! Fra le cose che dovrei fare c’è anche una sezione dei “blog amici” 🙂

      A presto!

    • Il mio blog è ancora in fase embrionale, e somiglia più a un diario che a un vademecum!
      Riguardo al forum, vedremo in futuro!
      Grazie, a presto!

    • Ciao, sto riorganizzando il mio blog, vi ho inserito nei link, dovevo chiedere il permesso prima? Scusate ma non ho mai avuto un blog prima!
      Inoltre, visto che l’idea del forum sarebbe impegnativa, ho pensato di copiare la vostra idea della pagina delle FAQ se non vi dispiace!

    • No assolutamente! Sentiti libera di linkarci 😉 Io stesso devo riorganizzarmi un attimo e mettere a posto il blog e inserire i blog simili…
      Grazie anzi! Ciao!

  • Ragazzi qua è un macello, è sempre più nera e non si vede la luce in fondo a sto cavolo di tunnel. A livello di politica siamo arretrati da anni, si parla ancora di divisioni tra nord e sud quando non abbiamo capito che in Europa siamo trattati come noi trattiamo con disprezzo e superiorità i “diversi”. Io abito in una città di 50.000 abitanti che è un po lo specchio del nostro Bel Paese: va avanti chi è più furbo o chi è più ignorante (non sempre a livello culturale ma anche a livello di modi di fare), rispettare le regole è una cosa che ormai fanno in pochi e quando succede si viene etichettati come imbecilli o idioti e mille altre cose che se siete emigrati o lo state per fare sapete anche meglio di me. Io non voglio crescere cosi ma specialmente con che coraggio posso anche minimamente pensare di tirar su una vita lavorativa e una famiglia in un clima come questo dove io sono sempre più emarginato perchè rispettoso delle regole, non “furbo” e non amico di nessuno di potente?
    A Marzo la laurea e a Aprile/Maggio la partenza perchè non ce la faccio più, dell’Italia…anzi…di QUESTA Italia e dell’italiano medio. Pochi giorni fa sono tornati i miei zii da Hamilton (vicino Toronto) dove vivono da sempre e raccontavano di piccolezze sulla civile convivenza degli individui che dovrebbero essere scontate e invece qui vengono completamente distrutte dal menefreghismo generale. Perdonate questo sfogo ma ormai è un pianto, la morte di un paese che alla fine se l’è cercata abbastanza.
    Non voglio fare politica perchè non sono il tipo ma Berlusconi torna in campo con una nonchalance assurda nonostante tutto e gli italiani sembra che si siano dimenticati del perchè è stato tirato dentro Monti…anzi, moltissimi pregano per un ritorno di B.! Ma dove siamo finiti?! Come fa un paese a sperare di andare avanti quando CHIUNQUE (destra, sinistra e centro) si butta in politica solo per mangiare e far mangiare amici e parenti?! In Germania è venuto fuori che uno ha falsificato un voto all’università e si è auto assolto dall’incarico e non si è fatto più vedere…qui più sei indagato e più sei in alto! Per citare una canzone: “in Italia vince il teorema dell’infame, dove chi denuncia i crimini diventa un criminale” ed è proprio vero, appena uno si becca una pena giustissima diventa incredibilmente il cocco di televisioni, giornali ecc e viene innalzato a Dio in terra e protetto del popolo. Corona dovrebbe marcire in galera e invece viene trattato come un idolo! No! Mai più! Mai più preso in giro in questo modo! Magari fallirò e tornerò qui con la coda tra le gambe ma devo provarci, non potrei guardare più nessuno in faccia dalla vergogna se mi arrendessi subito a quest’Italia marcia!
    Mi sento troppo preso in giro, perdonatemi ma sono stufo di tutto ciò.
    Lo so che Vancouver non è il paese dei balocchi dove tutto viene regalato e tutto è facile ma sono motivato, ho voglia di fare e pronto a fare di tutto per strappare un pezzo di carta che mi tenga lontano dallo schifo. Per citare un vecchio post di Jle e Diego (che appena mi prendo dei soldi da dei video che ho fatto vi faccio una donazione via paypal perchè ve lo meritate) “chi arriva dall’Italia ha un pregio: qualsiasi cosa dovrà affrontare in Canada in negativo, in Italia l’ha già vissuta 10 volte peggio!”
    Daje tutta, ragazzi!

    • Francesco

      Come hai ragione Davide! Ho 20 anni e sono diplomato da 2 anni, e dopo mattine e pomeriggi spesi tra benzina, stampe di curricula e tempo per cercare lavoro sono riuscito a fare 10 colloqui, e MAI un datore di lavoro che si fosse preso la briga di provarmi! Almeno provarmi prima di non prendermi! Veramente anch’io farò il necessario per cambiare perchè così non è possibile andare avanti! Certo ci saranno prezzi da pagare: staccarsi dai parenti, da casa propria (in ogni senso), perdere gli amici, abitudini italiane (alimentari e non)…ma se da qui a 5 anni potrò guardarmi indietro e dire: “quanta strada ho fatto, quanto sto bene ora, finalmente ho un futuro e posso permettermi un’uscita con gli amici senza preoccupazioni, allora il gioco vale la candela!

      Un saluto a tutti, e che anche in Canada le regole, non si ammorbidiscano per tutti!

    • Concordo in pieno..il mio pensiero ero rivolto anche soprattutto ad un prospettiva e ipotetica famiglia. In Italia, oggi, come pensi di fare? Non puoi, punto.

    • Davide, hai letto il nostro blog e sai che sposiamo in pieno il tuo pensiero. Personalmente io non mi riconosci più nei valori italiani. Mia mamma mi ha cresciuto insegnandomi il rispetto per il prossimo, l’aiuto reciproco, l’onorare gli impegni presi (anche i miei fratelli che stanno diventando adolescenti, si sono resi conto del mondo circostante e, accorgendosi di come vanno realmente le cose, scherzosamente chiedono a mia mamma: -perché ci hai insegnato queste cose? Il mondo è dei furbi!- …che malinconia! Tuttavia è la stessa cosa che chiesi a mia mamma 15 anni fa). Adesso queste sono tutte cose che si sono perse nella marea di menefreghismo che ci ha travolto. Ci hanno messo gli uni contro gli altri… anzi, se posso permettermi un po’ di autocritica, lo siamo sempre stati. I nostri governanti sono stati abili a sfruttare questa cosa a loro vantaggio. Divide et impera, come funzionava una volta per l’antica Roma, funziona anche adesso per la moderna Italia. Noi siamo i barbari moderni, tenuti ignoranti e soggiogati dal grande fratello (Orwell era un profeta). Incapaci di organizzarci e ribaltare questo sistema perché troppo divisi e distanti gli uni dagli altri e dalla realtà.
      Io, la mia compagna e molti dei nostri lettori sono alla ricerca di un posto dove i loro valori siano ancora validi, nella speranza di poterli trasmettere senza rimpianti ai loro figli.

      Grazie Davide per le tue parole e per il tuo sfogo. Sono sicuro che il tuo pensiero può essere il riassunto di quello che passa per la testa di tanti nostri lettori!

      Coraggio e sursum corda! (in alto i cuori… ma non leggeteci risvolti liturgici!)

    • Ahimè è vero, ci hanno messo gli uni contro gli altri e si godono lo spettacolo dall’alto guardandoci con sguardo compiaciuto. Non siamo buoni ad indignarci, pensa a preparare una rivoluzione efficace!

    • Andrea

      Diego…aggiungiamoci Panem et circensem (perdona il mio latino, ma nn ho fatto studi classici) e capisci come fanno ad anestetizzare un popolo

  • bè ragazzi l’altro giorno io ho incontrato dei canadesi in visita…una è la ragazza di un mio caro amico…e loro mi dicevano che vorrebbero venire qua…la differenza che vediamo noi la vedono anche loro al contrario…non ho avuto modo di approfondire xkè dovevo andare a dormire e li ho salutati…se ho modo di rincontrarli prima della partenza..mi faccio spiegare il loro punto di vista…
    cmq per il nostro punto di vista siamo d’accordo….
    io dovevo fare 6 anni per ambire ad un posto fisso…direi un pò tanti…dove il merito non esiste…sei bravo complimenti ci vogliono 6 anni…sei una bestia…ci dispiace ci vogliono 6 anni…insomma ormai è così… fare una famiglia in italia? forse dopo i 35 se per culo tutti e due hanno un lavoro fisso e retribuito sopra i 1200€ forse si hanno delle buone probabilità..altrimenti diventa una scelta da irresponsabili…
    ps cito anche schettino credo a matrix oltre a corona… in altri stati forse si sarebbe arrivati alla pena di morte…invece qui viene pagato per avere l’anteprima delle dichiarazioni…scandaloso…
    sono cose che per chi ha una coscienza…fanno riflettere…io ormai sono al punto di partire…e se dipenderà quasi solo da me…io non torno indietro se non per le vacanze…poi se non mi vorranno mi rassegnerò a vivere come ho fatto finora… che non è male..ma potrebbe essere molto meglio…
    cheers

    • Andrea

      Marco..hai ragione su tutto…c’è anche da dire che è difficilissimo per nn dire quasi impossibile che tutte e due nella coppia prendano almeno 1200 euro a testa..di solito se nn c’è un impiegato statale dei due..l’uomo prende magari 1300..dopo anni di sacrifici e la donna nn va oltre gli 800 euro..e con 2100 euro nn puoi farti una famiglia…per quanto riguarda gli stranieri ti faccio l’esempio della mia ragazza venezuelana (nonni italiani). Lei nn vedeva l’ora di venire a vivere in italia e io nn vedo l’ora di andarmene…gli ho detto..vieni qui e vedrai che dopo 3 mesi vorrai andartene…e lei non ci credeve…è arrivata a febbraio e il 22 maggio nn vedeva l’ora di tornare in Venezuela (anche perchè dopo gli ho prospettato il Canada). Questo per dire che se vieni in Italia da turista tutto ti sembra bello e meraviglioso, ma poi confrontarti con la vita quotidiana ti fa scappare…

  • La mia domanda tende a essere un po’ OT rispetto al post di Jle e Diego, ma la faccio giusto per capire: ho trovato questo calcolatore http://www.paycheckcity.com/canada/coeatonca/cacalculator.aspx che sembra essere capace di calcolare uno stipendio netto da un lordo (il nostro RAL italiano). Insomma, secondo voi (e con voi intendo chiaramente i fortunati che sono già atterrati su suolo canadese e hanno trovato lavoro) i suoi calcoli sono affidabili?

    • Ciao, anche io avevo trovato quello strumento, ma ho preferito questo qua http://lsminsurance.ca/calculators/canada/income-tax dato che è più semplice da usare e comunque da una stima di quanto vai a pagare a seconda di quanto percepisci in un anno.

      dovrebbero essere calcoli affidabili, si 🙂

    • Sempre prontissimo! Adesso devo solo capire a quanto potrebbe ammontare un mio possibile stipendio, visto che ho diversi anni di esperienza ma gravissime carenze nella lingua inglese.

    • Io non ho ancora ben capito come funziona qui con le tasse sullo stipendio ma posso risponderti sull’inglese: come ripeto sempre, è fondamentale, più lo sai meglio è, quindi dacci dentro con film, telefilm, etc tutti in inglese, magari coi sottotitoli ma IN INGLESE… Non potrà che aiutarti nella ricerca del lavoro nel tuo settore 🙂

      Big hugs!

    • Da bravo lettore del vostro blog, avevo già seguito tutti i vostri consigli per migliorare l’inglese. Nell’ordine
      1) Impostare la lingua di cellulare e simili rigorosamente in English:CELO” Sono addirittura arrivato a impostare “English” nei bancomat che lo consentono (LOL!)
      2) Vedere film e telefilm in inglese: CELO! Inizialmente qualche film con sottotitoli in inglese, poi mi sono fatto coraggio e ho tolto i sottotitoli. Mi sono visto una 20ina di film in lingua e ho finito tutte le serie di (nell’ordine) Californication, Big Bang Theory, How i met your mother. Al momento sono “Fringe addicted”. Inoltre cerco di vedere sul digitale il David Letterman Show, evidanto rigorosamente di leggere i sottotitoli in italiano.
      3) Leggere in inglese: CELO. Questo in realtà lo facevo già perchè, e credo che Diego potrà confermarlo, lavorando come programmatore le uniche risorse valide che si trovano sono in lingua inglese. Diciamo che ho aumentato la mole di lettura!
      Il vero problema è che un conto è abituare l’orecchio a riconoscere suoni e parole in un’altra lingua, un altro è riuscire a sostenere un dialogo senza troppi errori e trovando i vocaboli giusti! Ci vorrebbe un corso, ma costano tutti uno sproposito e non sempre valgono i soldi spesi. Cmq ci stiamo organizzando anche su questo fronte e, a mali estremi, cercheremo un madrelingua con cui fare un po’ di conversazione prima della partenza.
      Quando saremo a Van verremo a trovarti al ristorante, e ci riconoscerai perchè saremo quelli che faranno l’ordinazione parlando come Totò e Peppino a Milano (abbigliamento compreso)! XD

    • Enzo mi permetto di intromettermi dando il punto di vista di una che credeva di saperlo sufficientemente bene l’inglese, essendo stata più volte in Inghilterra (una volta per 3 mesi presso una famiglia). Per me la parte più difficile è proprio la comprensione e secondo me è la cosa più importante per lavorare. Se ad esempio volessi provare a fare la cameriera, penso “ma sarò capace di prendere le ordinazioni? Oppure se mi chiedono qualcosa e io non capisco cos’è?”. Nel parlare alla fine uno se la cava, al limite può succedere di non ricordarsi questo o quel vocabolo, ma noi italiano siamo bravi a mimare (prova ad immaginare il gesto che ho fatto per chiedere una cannuccia!). Una cosa che mi succede spesso da quando sono qui è che mi chiedano “How long *stay* here?” la parte tra asterischi non la capisco mai, non so mai se mi stanno chiedendo da quanto tempo sono qui, o quanto tempo ho intenzione di restare! Per non sbagliare rispondo sempre “sono qui da n settimane e penso di restare alcuni mesi” 😀

    • Ci sono alcuni siti on-line di scambio lingue. Mi spiego meglio: io sono tizio ics parlo italiano e vorrei imparare l’inglese e sto cercando qualcuno inglese che vuole imparare l’italiano..Ci si iscrive si contattano le persone e poi ci si scambia i contatti (mail, skype…) e ci si scrive e si parla! Io ho conosciuto più di qualche mio amico americano così (tra cui il nostro amico dal quale siamo stati ospitati a S. Louis). Uno di questi siti si chiama http://mylanguageexchange.com/ …dacci un’occhiata 😉

      All’inizio cmq anche io ero preoccupata di non capire ma alla fine ad esempio nel ristorante dove lavoro le cose che chiedono sono sempre le stesse quindi dopo un po’ uno impara e sa cosa aspettarsi dai clienti 😉 …penso sia così per tutti i lavori alla fine 🙂

      Cmq sì, se possibile affiancate anche conversazione all’ascolto di film/telefilm in inglese, tutto aiuta 🙂

  • Ciao ragazzi, mi si è presentata l’occasione di iniziare un corso da barman da un mio amico e volevo sapere se secondo voi può ritornarmi utile il prossimo anno per trovare un lavoro per il primo periodo del working holiday in qualche locale.
    Che dite?

    • Secondo me assolutamente sì! Qua i baristi si fanno un sacco di mance! Io lavoro poco come barista nel mio ristorante perchè è appunto solo un ristorante e di drinks se ne fanno pochi (per lo più gin o vodka martini, cosmopolitan, caesar e qualcosa come rum and coke) ma personalmente mi piacerebbe un sacco saperne e imparare di più. Cmq al di là del corso, per qualche posizione da barista ti chiedono anche uno o due anni di esperienza, dipende dal locale…

      Ad ogni modo non so per quanto riguarda la sponsorizzazione ma come lavoro potrebbe darti un sacco di soddisfazioni, specialmente se ti piace questa tipologia e sei una persona a cui piace avere a che fare con le persone 🙂

      Tumbs up!

      Jle

    • Si si infatti non mi affiderei ad un lavoro da barman per ottenere una sponsorizzazione ma ho più possibilità di trovare un impiego per i primi mesi e mantenermi cosi che andando a cercare un posto da grafico o videomaker!
      Il corso me lo faccio con piacere e spero di servirvi cocktails la prossima estate! 😀

    • Per cominciare è un buon lavoro, poi ovviamente dipende dal locale perchè presumo dovrai lavorare fino a tardi… Anyway un consiglio: buttati subito alla ricerca dello sponsor se la tua idea è di rimanere qui, non perdere troppo tempo dietro lavoretti di secondo conto, qualsiasi cosa può andar bene per pagare vitto e alloggio ma tieni presente che per riuscire ad avere il work-permit ci vogliono un 4 mesetti circa se tutto va bene e con la whv di 6 mesi il tempo è davvero poco 🙁

      Aspetto con ansia un tuo cocktail next year!! Ci conto eh! 😀

    • Sto preparando la fuga da così tanti mesi che sto cercando già da ora un modo per arrivare e buttarmi già dal giorno dopo alla ricerca di un lavoro per il work permit, adesso sentirò anche un ragazzo di vanc amico di una del mio gruppo per maggiori info. Grazie però della raccomandazione, è bello come ci trattiate senza neanche conoscerci!
      Domanda, quando mi consigli di iniziare a fare le varie richieste per tutti i certificati da presentare per ottenere il workin holyday? Avevo pensato di richiedere quello sulla fedina penale pulita a dicembre e idembper l’assicurazione sanitaria ma magari lo vogliono del 2013…

    • Ma figurati 🙂

      Uhm…diciamo che come scrivevo, più recenti sono meglio è (deve avere massimo 3 mesi), ma il grande problema di ogni hanno con la whv è che non si sa di preciso quando apriranno il bando… Io la farei a gennaio 2013 poi dipende da quanto tempo stanno a farti questi documenti… Cmq sì, personalmente farei così… 🙂

  • Quasi incantato ho letto buona parte del blog.
    Mi presento, mi chiamo Massimo e ho in progetto di provare a trasferirmi pari ad un 20enne…
    Complimenti a voi, splendidi ragazzi in gamba, fate venire voglia di vivere e di provarci comunque,che è il desiderio di tanti e di farlo meglio, un pò scrivete davvero bene come se si vivessero i vostri momenti, fanno si che questo blog faccia parte di un’esperienza bellissima vissuta indirettamente.
    Siete coinnvolgenti e per chi ha in mente una nuova vita ( con moglie e 2 figli ) i vostri consigli sono oro colato, certo la realtà è molto più dura ma lesperienza di chi ha vissuto il tuo desiderio fa stare meglio.
    Vi auguro tanta fortuna.
    Continuerò a seguirvi con entusiasmo.

  • Grazie Massimo!
    Speriamo di fare un po’ da ispirazione a chi vuole seguire le nostre orme in questa avventura.. in bocca al lupo per la tua, qualunque possa essere!

    Diego

  • thuerot

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