Oggi è sabato e…piove! In Italia tutti si lamentano per la grande ondata di caldo che l’ha investita, 35 gradi, tanto umido e condizionatori al massimo; un mio amico mi scriveva che era in terrazza alle 2 di notte per cercare un po’ di refrigerio e qua…18 gradi! In verità non ci lamentiamo, eravamo preparati ad un clima più o meno così, fa solo tanto strano uscire di casa con la felpa e la giacchetta (of course e l’ombrello) e pensare: “cavoli però…è luglio…”..Il cervello deve un’attimo riabituarsi al fatto che esci di casa come se fosse fine settembre/inizio ottobre ma in verità è piena estate!
Detto fra noi un po’ mi manca il caldo di lì, mi ero illusa circa due settimane fa quando qui erano stati 26-27 gradi ed ero in giardino a prendere il sole, che potesse quasi (molto quasi) emulare lontanamente la nostra estate italiana, invece qui è davvero tutto molto imprevedibile e instabile sia la temperatura che il tempo: esci che piove e magari verso sera il cielo si schiarisce e non vedi nemmeno una nuvola; non puoi mai sapere! ..e poi è bello perchè il sole tramonta verso le 21.30 e c’è luce fino alle 22.30!
In questi ultimi giorni siamo usciti (giovedì mattina) solo per andare ad informarci sui corsi gratuiti di inglese dei quali avevamo visto i cartelli lungo Royal Oak (la strada principale del nostro quartiere) che si tengono nel complesso scolastico dedicato a Michael J. Fox, a circa 5-10 minuti a piedi da casa nostra.
Abbiamo parlato con una segretaria che si occupa di raccogliere le adesioni; ci ha fatto compilare un modulo e ci ha informato che esistono vari livelli, da quello base fino ad arrivare ad un livello più avanzato (terza superiore all’incirca), ma che l’ultimo corso era appena iniziato (giusto la settimana scorsa) e che fino a settembre non ce ne sarebbe stato un altro, in quanto le lezioni durano due mesi e non ci si può inserire a corso già avviato.
Anyway, per settembre è davvero “lunga” (e per quella volta sarà già volata metà della nostra esperienza qui) e quindi confidiamo di avere già un lavoro e un buon inglese 🙂
Tornati poi a casa, ci siamo armati di tanta pazienza e abbiamo iniziato a mandare curriculum via mail a tutte le grandi catene di ristorazione e non che ci venivano in mente.
Fino a qualche anno fa non avrei mai pensato di mandare il mio curriculum al Mc Donald’s e invece eccomi qua a farlo! Per chi non mi conoscesse odio davvero molto quella catena di “ristorazione” principalmente per la qualità scarsa del cibo che offre (ma effettivamente non solo Mc Donald ma tutti i fast food su quella falsa riga) e non avrei mai pensato di stare ben mezz’ora se non di più a compilare i vari form che il sito proponeva! E’ allucinante come per vendere dei panini sintetici e delle patatine finte ti facciano una quantità infinita di domande personali e non:
come ti comporteresti in questa e quella situazione, sei ordinato, sei pulito, hai pazienza, ti sudano le mani (no questa no in verità, ma ad un certo punto me la sarei aspettata come domanda 😀 ). Probabilmente il metodo di “arruolamento dipendenti” è di suo un test: chi riesce ad arrivare in fondo alle 35 domande che ti fanno, è già quasi assunto! …ok, scherzi a parte probabilmente è il metodo più rapido ed efficace che hanno per fare una prima scrematura delle persone, però per chi non ha mai mandato il curriculum via mail a queste grandi catene, rimane un attimo spiazzato! Ah, per Starbucks è la stessa identica cosa, domande e tutto il resto!
Inoltre vi comunico che anche qui esistono le agenzie di lavoro interinale! In verità non so perchè me ne sono stupita, ma tutto il mondo è paese ovviamente e così abbiamo mandato i curriculum anche lì (l’Adecco esiste anche a Vancouver e si chiama proprio così!). L’unica differenza che ho riscontrato con l’Italia è che qui non serve presentarsi di persona ma puoi compilare tutto stando tranquillamente a casa, mentre in Italia devi presentarti di persona per iscriverti ai loro data-base (probabilmente vogliono controllare di persona che tu non sia un drogato o something like that 😉 ).
Un’altra cosa che voglio dirvi è che ci siamo registrati come italiani (momentaneamente) all’estero. E’ un servizio del Ministero degli Affari Esteri italiano che mette a disposizione a tutti quelli che si recano fuori dall’Italia perchè “grazie alla registrazione del tuo viaggio, l’Unità di Crisi può stimare in modo più preciso il numero di connazionali presenti in aree di crisi, individuarne l’identità e pianificare gli interventi di assistenza qualora sopraggiunga una grave situazione di emergenza.” Così, mamma, ora puoi stare più tranquilla! 😀 …e poi non si sa mai, magari non serve a nulla, ma ora “sanno” che siamo all’estero 😉 (per chi fosse interessato, questo è il sito: https://www.dovesiamonelmondo.it/ che troverete poi anche nella lista dei link nella nostra pagina principale).
Ultima cosa che volevo dirvi è che vagando per la rete ho trovato il paragrafo seguente che reputo davvero bello e che mi ha fatto riflettere!
Faccio una premessa per spiegare perchè cita i cinesi: come avevamo probabilmente già scritto, se uno non se lo aspetta (come me all’inizio), appena arriva qui a Vancouver ha un “brusco” impatto con la realtà in quanto si trova alle prese con un sacco di asiatici, tanto che sembra di essere in Cina/Giappone/etc… Qui parla dell’Australia che, a quanto pare, è molto simile a qui, ma poco cambia se ci troviamo in Canada o Australia o qualsiasi altra nazione, a mio avviso queste frasi restano davvero fantastiche! Enjoy it!

“(…) Siete dall’altro lato del pianeta…Cercate di non guardare il mondo intorno a voi con gli stessi occhi dei vostri genitori e non usate le stesse parole per comprenderlo… perchè quello che loro credevano importante, non lo è già più da prima di ieri…
Se riuscirete a liberarvi dalle tante prese di posizione che v’hanno messo in testa, avrete modo di vivere il mondo per quello che realmente è…
Siate aperti ai cambiamenti, alle diversità e ai futuri incerti…e anche ai “cinesi”… inoltre se riuscirete a farlo qui in Australia, vi divertirete un sacco.
Good luck to everyone!”

Un caloroso abbraccio a tutti, siete davvero in tanti che ci seguite e siamo davvero lusingati e grati a tutti per il vostro sostegno, non avremmo mai pensato che questo blog potesse essere seguito così tanto! Grazie!
A presto,

Jle
P.s. Ieri è tornato a farci visita Rodrigo! Non viene tutti i giorni ma quando lo fa, tipo ieri, si annuncia sulla nostra porta di casa con un unico fiero miagolio per farsi aprire e coccolare! E’ adorabile 🙂
  • Anonymous

    mi interessa moltissimo,mio marito è canadese e non riesce ad inserirsi in italia,quanto a me non mi piace il governo e chi l’ha votato.sono disabile e non ho idea di come posso trovare lavoro o semplicemente avere il permesso di lavorare perchè non sono laueata.adoro vancouver e il popolo canadese.VOGLIO EMIGRARE IN CANADA (ESCLUDENDO WINNIPEG)ma non so come,ma voglio farlo il più presto possibile.urgono informazioni!grazie

  • Anonymous

    scusate la mia e-mail è marinapaola57@yahoo.it
    grazie ancora

  • Ciao, grazie per aver scritto! Ci sono molte strade per arrivare qua ma per te forse la più semplice è quella di tornare qua con tuo marito, dato che ha la cittadinanza canadese non dovreste avere problemi ad arrivare e restare qua. Possibilità ce ne sono dappertutto mi pare di capire, bisogna solo avere la pazienza di cercarle ed adattarsi per qualche tempo. Ad Edmonton mi pare ci sia molto lavoro adesso perché hanno trovato un giacimento e stanno cercando forza lavoro. Queste son le voci che mi sono arrivate!

    spero di esserti stato utile, altrimenti dimmi che informazioni stai cercando 🙂

  • Jle

    Ciao! Quello che volevo aggiungere al commento di Diego è che qui (parlando sempre di Vancouver) la città è molto a misura di cittadino e anche per le persone diversamente abili non c’è nessun problema per muoversi liberamente in città. Ti faccio qualche pratico esempio: tutti gli attraversamenti pedonali sono dotati di segnale acustico che avverte il pedone quando può attraversare e in alcuni incroci, anche quanto tempo ha a disposizione per farlo, non ci sono barriere architettoniche, tutti i marciapiedi sono dotati di rampe, così come tutti gli uffici pubblici e non, sullo skytrain ad ogni fermata una voce avverte in che stazione ci si trova e le uscite sono molto comode anche per chi deve usare una sedia a rotelle o per i non vedenti. Questa città è davvero molto attenta alle esigenze di ogni tipo di cittadino e, visto che hanno questa cultura, presumo che il governo abbia sicuramente pensato, anche in termini lavorativi, alle persone diversamente abili!

  • marina

    lo so molto bene…ci sono stata per pochi giorni,ma ha apprezzato moltissimo ,non per niente il sindaco è un diversamente abile,ma per quanto riguarda il lavoro per chi non è canadese ci sono delle regole rigide,se vi è possibile però vorrei altre notizie su come si può entrare ,vivere e lavorare in questo vostro stupendo paese.ringrazio Diego,te e spero che possiate aiutarci ancora.non vedo l’ora di andarmene di qui e cancellarel’italia dalla mia personalissima carta geografica.ciaoooooooo.m.

  • Jle

    La cosa fondamentale è muoversi per passi: nel senso che prima bisogna decidere il visto migliore e che più si confà alle proprie esigenze e iniziare ad informarsi per farlo; carte da presentare, tempi di attesa e soprattutto cosa si può fare con quel visto una volta arrivati in Canada. Noi abbiamo scelto la working-holiday perchè era accessibile come prezzo e perchè ci avrebbe permesso di trovare lavoro regolarmente e quindi successivamente cercare di ottenere, grazie al lavoro, un visto lavorativo. Il problema della working-holiday è che è riservata a persone fino a 35 anni e che non è prolungabile: scaduti i 6 mesi o hai un visto lavorativo oppure torni a casuccia.
    Quindi il consiglio migliore per iniziare a progettare la tua “fuga” dal’Italia (e credimi, ti capisco benissimo!!) è proprio cominciare a muoverti in questo senso, in parallelo a quello che il Canada può offrirti come lavoro e come prospettive di vita.
    Per quello che ne so io, le aziende canadesi sono per legge obbligate ad avere il 70% di dipendenti canadesi e il 30% dipendenti stranieri, è l’unica cosa che mi viene in mente sul mondo del lavoro, perchè per il resto, come presumo un po’ dappertutto nel mondo, bisogna tirarsi su le maniche e cercare lavoro sui giornali, nelle agenzie di lavoro interinale etc, e proporsi, mandare curriculum e tanta tanta pazienza e buona volontà 🙂 (a meno chè non si conosca già qualcuno che è disposto ad assumerti).
    Personalmente, prima di partire, ci siamo informati moltissimo su internet leggendo altre esperienze di persone emigrate all’estero e cercando ogni tipo di informazione possibile attendibile trovata in rete 🙂 E’ decisamente il modo migliore e più efficace!

    Sempre a disposizione, un abbraccio,
    Jle

  • marina

    grazie e un grosso abbraccio,inizieremo subito,anzi abbiamo già iniziato,spero di farcela sopratutto per mio marito,non ne può più dell’atteggiamento razzista di qui..e neppure io.se ho qualche domanda vi scriverò,ma anche solo per un saluto.abbiamo una gatta e vorremo portarcela nel nostro viaggio.m.

  • Jle

    Ce la farete di sicuro, volere è potere e vi auguro ogni bene! Teneteci aggiornati su come procede e, ripeto, se avete altre domande, non esitate a farcele 🙂
    Sigh..anche noi avevamo una gatta a Udine ma abbiamo preferito lasciarla là, un po’ perchè avevamo paura che un viaggio così lungo potesse scobussolarla troppo, un po’ perchè è abituata a casa nostra a Udine e vivendo vicino a mia suocera può prendersene cura lei. La saluto ogni tanto via skype, ma mi manca tantissimo la mia Coccola (di nome e di fatto) 🙂

  • marina

    grazie,non vedo l’ora eforse riusciremo anche ad incontrarci…..fantastico un pò.
    buonanotte.m.

  • marina

    ciao,sono dinuovo qui,sto rinnovando il passaporto e in italia è complicato pure questo!essendo sposata con un cittadino canadese credo sia + facile l’ingresso,poi si vedrà vista la mia età…54.con un pò di soldi per iniziare,lui può trovare lavoro e poi vedremo.vorrei notizie sul sistema sanitario…è come in italia,nel senso che è pubblico oppure come in USA cioè privato e costosissimo?comunque migliore di qui.Micia ce l’ha con nio l’abbiamo lasciata per 1 settimana da un’amica per andare un pò in giro.ciao e grazie.m.

  • Jle

    Ciao Marina, al solito mi accorgo tardi delle domande (questo ritardo effettivamente è parecchio vergognoso e ti chiedo scusa 🙁 ). Per rispondere alla tua domanda, ormai credo che tu abbia letto il post relativo al working holiday program dove ho scritto anche come funziona qui la sanità.

    Posso aggiungere una cosa a quello che ho scritto in quel post e cioè che certi lavori (tipo un full time da Starbucks) ti da diritto a dei benefit che potrebbero essere, tra i quali, anche delle coperture sanitarie tipo spese dentali etc…però di più non so dirti in quanto nessuno per ora ha avuto bisogno di assistenza sanitaria, per fortuna 🙂

    Un abbraccio e scusa ancora il vergognoso ritardo!

    Jle

  • marina

    ciao,sono assolutamente disperata,nonc’è niente che va per il verso giusto,abbiamo fatto una piccolissima vacanza in campeggio in Francia e abbiamo incontrato alcune persone di madrelingua inglese tipo irlandesi,inglesi di YORK e LEEDS,americani di NEW YORK ecc. e inaspettatamente mi hanno detto che il mio inglese è molto buono….non ci credo però fa piacere sentirlo.Abbiamo intenzione di emigrare in Canada appena possibile e Cam presumibilmente in primavera (per via della temperatura)senza di me che devo aspettare la validazione del mio assegno di invalidità e la pensione…2014-15 è tanto tempo ma deve cercarsi un lavoro.speriamo di sopravvivere!
    ciao buona giornata o buona notte…ho perso la nozione del tempo canadese…marina

  • Oddio potrei mangiarmelo di baci quel micione!!! *cerca di tornare seria*

    Sono d’accordo, tutti i fastfood sono una minaccia alla salute, ma temo che le persone siano brave a farsi del male con o senza la presenza di simili locali! >_> Di sicuro non chiederò né mangerò mai in un Mc americano, dato che su internet ho trovato parecchie proteste sul trattamento tutt’altro che umano nei confronti degli animali… non sarò mai vegetariana o vegana, perché voglio poter scegliere cosa mangiare senza restrizioni. Ma credo nell’equilibrio e nel rispetto per ogni forma di vita. Sarà un controsenso per alcuni, ma per me è così…